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Indici di Allerta Crisi d’Impresa: Guida Completa al Calcolo e Interpretazione 2025

Punti chiave

Introduzione
Indici di Allerta Crisi d’Impresa: Guida Completa al Calcolo e Interpretazione 2025 Gli indici di allerta della crisi d’impresa rappresentano strumenti fondamentali per prevedere situazioni di difficoltà finanziaria e agire tempestivamente. Questa guida illustra in dettaglio le modalità di calcolo e interpretazione degli indicatori previsti dal Codice della Crisi d’Impresa. Punti chiave degli indici di […]

Indici di Allerta Crisi d’Impresa: Guida Completa al Calcolo e Interpretazione 2025

Gli indici di allerta della crisi d’impresa rappresentano strumenti fondamentali per prevedere situazioni di difficoltà finanziaria e agire tempestivamente. Questa guida illustra in dettaglio le modalità di calcolo e interpretazione degli indicatori previsti dal Codice della Crisi d’Impresa.

Punti chiave degli indici di allerta crisi

  • Due categorie principali: indici comuni a tutte le imprese e indici settoriali
  • Gerarchicità delle soglie di allarme con approccio progressivo
  • Il patrimonio netto negativo è il primo segnale d’allarme assoluto
  • Il DSCR (Debt Service Coverage Ratio) è l’indicatore previsionale principale
  • Cinque indici settoriali specifici con soglie diverse per categoria di attività
  • Ritardi nei pagamenti e assenza di prospettive di continuità come indicatori aggiuntivi

Indici di allerta applicabili a tutte le imprese

1. Patrimonio Netto

Il primo indicatore fondamentale è il patrimonio netto, rilevabile direttamente dallo stato patrimoniale con alcune specifiche rettifiche:

CALCOLO DEL PATRIMONIO NETTO

Totale A) Patrimonio Netto
– Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti (lett. A attivo)
– Dividendi deliberati e non ancora contabilizzati
– Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi
= Totale Patrimonio Netto

Un patrimonio netto negativo (o inferiore al minimo di legge) rappresenta un primo segnale significativo di potenziale crisi, attivando la procedura di allerta.

2. Debt Service Coverage Ratio (DSCR)

Il DSCR è un indicatore previsionale che misura la capacità dell’impresa di generare flussi di cassa sufficienti a coprire il servizio del debito nei successivi sei mesi.

CALCOLO DEL DSCR (PRIMO APPROCCIO)

Numeratore:
• Giacenze iniziali di cassa
• Flusso della gestione operativa libero al servizio del debito

Denominatore:
• Uscite previste contrattualmente per rimborso di debiti finanziari (verso banche e altri finanziatori) nei successivi sei mesi

Il CNDCEC ha indicato anche un secondo approccio di calcolo basato sul rendiconto finanziario completo secondo il principio OIC 10, più adatto alle imprese di maggiori dimensioni con sistemi di programmazione budgetaria sofisticati.

Un valore del DSCR inferiore a 1 è considerato un segnale di potenziale crisi.

Indici di allerta specifici per settore economico

Quando il DSCR non è disponibile o ritenuto non affidabile, si valutano i seguenti cinque indici settoriali, con soglie di allerta differenziate per categoria di attività:

Indicatore Numeratore Denominatore
Oneri finanziari / Ricavi % Interessi e altri oneri finanziari (voce C.17) Ricavi netti (A.1) + Variazione lavori in corso (A.3)
Patrimonio netto / Debiti totali % Patrimonio netto rettificato Tutti i debiti (voce D passivo) + Ratei e risconti passivi
Liquidità a breve termine % Attivo circolante a breve + Ratei e risconti attivi Debiti a breve + Ratei e risconti passivi
Cash flow / Attivo % Utile + Costi non monetari – Ricavi non monetari Totale attivo stato patrimoniale
Indebitamento previdenziale e tributario / Attivo % Debiti tributari (D.12) + Debiti previdenziali (D.13) Totale attivo stato patrimoniale

Gli indici settoriali devono essere valutati tutti insieme: solo quando tutti superano le rispettive soglie si configura una ragionevole presunzione dello stato di crisi.

Altri indicatori di crisi

In aggiunta ai sette indici principali, il Codice della Crisi identifica altri segnali significativi:

1. Ritardi nei pagamenti reiterati e significativi

  • Debiti per retribuzioni scaduti da almeno 60 giorni per un ammontare pari ad oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni
  • Debiti verso fornitori scaduti da almeno 120 giorni per un ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti

2. Assenza delle prospettive di continuità

Sintomi che minacciano la continuità aziendale non rilevabili dagli indici numerici ma che devono essere monitorati dall’organo amministrativo, seguendo il principio di revisione ISA 570.

Interpretazione gerarchica degli indici

Gli indici di allerta vanno interpretati secondo una precisa sequenza gerarchica:

  1. Patrimonio netto: Se negativo o inferiore al limite di legge → presumibile stato di crisi
  2. DSCR: Se positivo, si passa al DSCR. Se inferiore a 1 → segnalazione allerta
  3. Indici settoriali: Se DSCR non disponibile o > 1, si valutano i 5 indici settoriali
  4. Segnalazione di crisi: Solo se tutti i 5 indici superano le soglie di riferimento del settore

Personalizzazione degli indici

L’articolo 13, comma 3 del Codice stabilisce che l’impresa può discostarsi dagli indici standard se li ritiene non adeguati alle proprie caratteristiche. In tal caso deve:

  • Specificare le ragioni in nota integrativa
  • Indicare gli indici ritenuti più idonei a far presumere lo stato di crisi
  • Far attestare l’adeguatezza di tali indici da un professionista indipendente

Conclusioni

Gli indici di allerta della crisi d’impresa rappresentano un sistema integrato di segnali e parametri che, interpretati correttamente, permettono di identificare tempestivamente segnali di difficoltà finanziaria. La loro analisi gerarchica, combinata con una valutazione complessiva della situazione aziendale, consente di attivare efficacemente le procedure di composizione assistita della crisi prima che la situazione diventi irreversibile.

È importante sottolineare che questi indicatori non devono essere considerati isolatamente ma valutati nel loro complesso, tenendo conto delle specificità dell’azienda e del contesto economico in cui opera.

Fonte: Documento del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, approvato dal MISE in attuazione del D.Lgs. 14/2019.

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